lo 'stato' produttivo




la banalità della soluzione economica di ogni nazione al mondo intero è soltanto ed esclusivamente una:
                                                           STATI PRODUTTIVI REALI

Quello che produce lo stato,  auto-sostenta realmente l'apparato dei servizi ( tutti e nessuno escluso ) e solo per una 'parte' etica e morale, esisterebbero le  imposizioni fiscali, che a quel punto tornando ad essere aderenti completamente all'art 53,  liberano tutte le   risorse in ogni campo privato e migliorano le condizioni reddituali, in quanto le aumentano e non le abbattono. 
A patto però, che esistano potentissimi sistemi di controllo dei prezzi dei beni e servizi, a patto di inserire sistemi monetari sovrani, a patto di inserire un sistema di tutela e garanzie dell'individuo, che non è più legato solo al reddito prodotto, a patto di obbligare all'assunzione i cittadini nel privato, mediante il coefficiente forza lavoro, adeguandolo a valori di fatturato lordo fissi.
Quest' ultima, è la vera e propria  attività di tutela statale dei cittadini. Il motivo? Abbattere completamente l'accumulo di risorse da parte di pochi, che intanto le hanno accumulate, in quanto hanno speculato sia sul lavoro ( abbattendo i redditi ) sia per attività oligopolistiche, scambiate per veicolo impositivo, ma in realtà, è stata sempre una  semplice speculazione finanziaria, con la quale hanno costretto intere nazioni a soccombere. Insomma, la ricchezza da solo non te la puoi produrre e se non vuoi allora esistono imposte adeguate.
Alcuni settori di eccellenze da questo sistema, potrebbero essere escluse, come per lo sport, o le attività prettamente artistiche o quelle dell'innovazione tecnologica, che invece vanno incentivate e tutelate. 
In questo unico modo, da una economia a debito, si passa ad una economia a credito, in ogni aspetto possibile, soprattutto per il welfare, che interviene con ricarichi finanziari ( maggiore rendita che deriva dal reddito adeguato al valore) e non con finanziamenti dei costi, come sta avvenendo dal 1983 e che ha distrutto gran parte del welfare in Italia.
Ad esempio, l'investimento immobiliare che garantisce la rivalutazione della rendita dei contributi, ma tenendo i beni ( non a cederli ) e ad ammodernarli, quindi manutenendoli, attraverso task force pubbliche, che intervengono territorialmente per garantire il perfetto funzionamento delle opere pubbliche, in una autarchia economica  protetta, in cui i privati non accedono di diritto.
A questo serve lo Stato e non ad essere invece,  una pompa forzata di destinazione di ricchezza, ai potentati finanziari e questo resta l'unico modo per abbattere quel potere, nessun altro al mondo, nemmeno le politiche monetarie di cui le vittime più illusti sono gli Americani.
In Italia, che è la culla della cultura e della civiltà al mondo intero, esistono persone in grado di attuare questa strategia e dare una lezione a tutti gli altri popoli, sul come si progredisce eliminando per sempre il concetto che sei bravo se hai i miliardi, intervenendo esattamente sulla equità della retribuzione statale, che non deve avere mai più la nicchia dei privilegi, appunto per portare uno stop all'arricchimento sulle spalle dei contribuenti, di pochissimi privilegiati, che da quando nascono a quando muoiono, mantengono sistematicamente il privilegio, per se stessi e per i loro discendenti, in un nepotismo, spaventoso, ove la corruzione la fa da padrona
Tutte le altre politiche, devono essere adeguate a questi criteri generali e quindi le privatizzazioni, devono essere fermate una volta per tutte, riportare a criterio il libero mercato, che ha degli stop assoluti su alcuni beni e obbligare in estrema ratio, persino alla restituzione  di tutti quei beni pubblici,  ceduti attraverso decretazioni di urgenza, che miravano a fare cassa, prima distruggendo la produttività, per mandare fuori mercato le aziende pubbliche e poi vendendole al più  basso costo possibile e sempre ai suddetti speculatori e tutto questo,  di imperio, ad eccezione unicamente  degli immobili per civile abitazione, compravenduti in regime di prima casa , mentre chi ha acquistato a prezzo non di mercato (soprattutto questo vale per quelle società che hanno approfittato attraverso la  cartolarizzazione dei debiti della pubblica amministrazione, prodotti sistematicamente con il metodo di cui sopra e quindi  o si obbligano al pagamento della differenza a valore di mercato ) o si   annullano TUTTI gli atti restituendo solo il capitale.
Via il privato dalla pubblica amministrazione per sempre e mai più piovre impositive strozza cittadini.


Luigi Intorcia  

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