Metti un pieno di imposte sulle famiglie e sulle imprese e vedi quanta strada percorri Italia, se ti riesce...

La media europea del tax rate, indica che in Italia, sforiamo in positivo di oltre 25 punti percentuali. Il più 25 % rappresenta un macigno senza precedenti lanciato nel già debole ingranaggio dell’economia italiana. Il danno più grave, consiste nel mancato consumo di beni e servizi che frena pesantemente la domanda interna, generando il fenomeno della disoccupazione e dei fallimenti a ritmo impressionante delle medie imprese italiane, mentre immani risorse, restano deviate su tasse e imposte selvagge condite da sanzioni che sono indecenti e immorali.
Il trend negativo, sembra sia arrivato al punto di non ritorno da 5 anni a questa parte e il nostro governo, freddo e obbediente alle ricette imposte dal binomio abominevole della Germani e Francia ( ultima serva inchinata ) con pletore di staterelli al seguito, con corlupenti surplus, oltre il limite consentito dai trattati europei ( univocamente orientati ai loro sporchi affari ), invece di consentire una ripresa economica per tutti, lanciano ulteriori strali sulle già disastrate situazioni economiche degli stati del sud Europa, fra cui l’obiettivo nemmeno nascosto, è esattamente l’Italia.
Una nazione da punire, per aver disobbedito il 4 dicembre ed è questo il punto.
Una rivolta autentica avvenute nelle urne, con un secco NO!
Le forze che si sono opposte, sono trasversali senza un fattor comune denominatore e almeno 13 dei quasi 20 milioni di cittadini effettivamente, non sanno cosa andare a votare alle prossime elezioni. Non hanno una casa effettiva, identitaria e reale che intercetti le istanze.
Detto questo, sulla scorta delle indicazioni derivanti dall’urna, per un più vasto sentimento nazionale, risulta evidente, la ricerca spasmodica da parte di una impressionante moltitudine di cittadini, di un vero e proprio salvavita, contro l’inondazione da vessazione di cui sono vittime oramai, tutto il ceto medio, massacrato e dissanguato per non parlare di tutto il sistema delle medie imprese, di tutto il sistema delle p.iva e dei sterminati piccoli autonomi, che ben rappresentavano lo zoccolo ‘duro’ della nostra economia e che stanno morendo letteralmente di imposte e tasse. Ogni bene acquistato, al consumo, ha dentro il 60% che è imposta o tasse, da cui si genera un incremento i.v.a. allucinante, che porta via all'istante il + 18% del differenziale di ricavo senza tener conto di un numero impressionante di ulteriori costi da tasse dirette, balzelli che alzano quella percentuale ad un limite che arriva a sfiorare il 27% in media.
Il SALVAVITA IMPOSITIVO, per i redditi entro i 50 mila lordi in un anno, è un obiettivo assolutamente urgente da mettere in atto, con aliquote etiche complessive che devono comportare il concetto dell’equa sopravvivenza delle famiglie italiane.
In mancanza dell’equa sopravvivenza, secondo le odierne e assurde dottrine ordoliberiste, pensiero comune e dominante di classi politiche vendute ai sistemi finanziari europei , dai 50 mila, in Italia e solo in Italia, sono istantaneamente decurtati in un solo anno oltre 27 mila € fra imposte tasse e balzelli fra i più assurdi mai concepiti. Chi non raggiunge quella quota e avesse ad esempio 24 mila euro lordi, ( un fortunato ) porta a casa poco più di 1 000 euro al mese netti, che significa povertà e fame. Un dipendente, non paga imposte ( ed è una balla ) se non percepisce circa 8000 € lordi, ma se è un imprenditore o partita iva se non percepisce 4.500 € lordi, con un differenziale di 3.500 € che rappresenta un’onta per tutti coloro che per questa crisi hanno la sciagura di avere la p.iva, non hanno fatturati.
Tali importi, sono assurdità e con questa assurdità in cui si è cacciata questa nazione, nessuna famiglia in Italia è in grado di sfangarla nemmeno in modo degno.
Democrazia in Movimento è e vuole rappresentare, la costruzione del detto SALVAVITA a favore dei cittadini italiani, con delle politiche sociali costituzionalmente orientate.
Fruibili ed immediate, che rappresentano il vero salvagente, contro le belle frasi, le belle parole, le belle chiacchiere, con cui ci hanno ammorbato e ci hanno condotti in questo sfracello senza precedenti politici indegni e provetti scienziati tecnocrati, servi del sistema, che non aprono e non chiudono mai niente e che ingannano i cittadini italiani.
Di questa feccia non ne abbiamo bisogno, abbiamo urgentemente bisogno di veri eroici rappresentanti, che nelle istituzioni, siano in grado di rompere il muro del silenzio omertoso, condito dal malaffare, che invece del cincischiare, sul grattare il barile con nuove trovate, diano risposte coerenti serie e realistiche ai cittadini che ce li hanno mandati in quella stanza.

Il corto circuito istituzionale va risolto, o tutti quanti, indistintamente, faremo una fine orrenda sull'esempio mai ben evidenziato, del popolo Greco, dove non riescono nemmeno più a curarsi dal cancro, ma questo nessuno ve lo dice!

Luigi Intorcia

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