SOVRANISMO: IL NUOVO NEMICO DELLA POLITICA DI SISTEMA E DEI MEDIA Alla ricerca del denominatore più ampio

Il sistema politico-mediatico vigente sembra avere un nuovo nemico: il cosiddetto “sovranismo”.
Come possiamo constatare dalla lettura di questo interessante articolo, il sovranismo è assunto soprattutto a destra, ma anche a sinistra.
A destra sembra sia un termine più confacente agli umori e tradizioni “nazionaliste”, ad una parte della sinistra sembra un’occasione per recuperare consensi persi in decenni di politiche in favore della finanza globale, mascherate da un’ideologia “globalista”: probabilmente la versione “moderna” e “presentabile” del vecchio “internazionalismo” socialista.
Crediamo sia auspicabile un “sovranismo post ideologico” comprensibile e condivisibile dai più, dove sia bandito ogni rimando ad ideologie e prassi passate.
Il necessario comun denominatore di questo sovranismo dovrebbe essere l’insieme dei valori umanisti presenti nei 30 articoli della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Tali valori sono incarnati nelle migliori costituzioni nazionali, aspettano solo di essere finalmente attuati.
Il sovranismo post ideologico già esiste in potenza, nel sentire più o meno “conscio” di molti, diviso però in un variegato caleidoscopio di gruppi e associazioni molto simili fra loro.
Questi gruppi sono purtroppo esposti all’azione ideologizzata nella prassi e nei contenuti di quelli provenienti dai vecchi schieramenti, o di quelli che non aspettano altro che poter “cavalcare” il movimento per eventualmente agganciarlo al giogo di qualche “solito noto”.
Ecco allora che il “sovranista di sinistra” non riesce fino in fondo ad esprimere un concetto politico liberale ed umanista al contempo, perché lo confonde con “liberista”: tende a costruire politiche “redistributive” in cui alla fine ci saranno tasse, tasse, e ancora tasse.
Dall’altro capo abbiamo il “sovranista di destra” che non riesce a smarcarsi completamente dal passato, per capire che l’odio indirizzato verso l’altra parte o verso l’immigrato tout-court non fa altro che il gioco delle lobby e che, all’atto pratico, favorirà misure autoritarie e illiberali prese dal duce di turno.
Tutti i sovranisti sembrano capire, più o meno, che è ora di mettere un freno all’oligarchia trasnazionale delle lobby che governa veramente il mondo, ma non riescono ancora ad essere veramente efficaci perché incapaci di smarcarsi dalle tare e dai furori delle ideologie.
Due sono le vittime del sistema di potere attuale: il Cittadino e lo stato.
Il cittadino perché sempre più esposto a forze incontrollabili che giorno per giorno gli stanno sottraendo diritti che pensavamo acquisiti.
Lo stato in quanto emanazione amministrativa in cui la comunità di cittadini si dovrebbe riconoscere e di cui dovrebbe servirsi, ora in mano ad una burocrazia politica funzionale al sistema lobbistico internazionale.
Tale burocrazia si serve dei cittadini, delle imprese e dell’organizzazione amministrativa stessa per favorire interessi esclusivamente privati.
Per uscire da tutto ciò occorre costruire un soggetto politico libero e trasparente che parta dal basso a livello culturale ed organizzativo, e che grazie alla chiarezza propositiva riesca a coinvolgere in maniera responsabile ed attiva un numero sempre maggiore di popolazione.
Avrebbe potuto essere il Movimento 5 Stelle ma evidentemente così non è.
Riusciremo ad esprimere il meglio della società civile?

Massimo Franceschini
(qui l’articolo originale)

Commenti

  1. Un vero sovranista non mischierà mai le ideologie. Era la fine del 1999, quando eravamo alla vigilia nell'imminente ‘full immersion’ Europea e mondialista. Un’epoca con meno poveri, più benessere sociale e a tanti, non arrivava affatto il sentore del pericolo che invece, era già più che evidente.
    Nel mese di giugno 2000 la sinistra italiana, mise giù la prima grande riforma della costituzione e a capo del governo ci stava chi sappiamo. L’art 117 fu completamente stravolto e anche altri.... e furono votate anche da chi oggi ci ha sputato sopra, dimenticando di essere stato il ‘licenziatore’ in 4a lettura ( seduta ) del senato .
    Le tonnellate di ipocrisia di questi tempi di vacche magrissime, non bastano per evitare una condanna dello scempio avvenuto e a dirvi .
    Il sovranista dunque, si è dovuto formare proprio il quel periodo, quando capì prima di tanti altri il bidone micidiale che era stato preparato di tutto punto, nel brodo mondialista di cui oggi è immersa l’Italia, rasa al suolo economicamente e socialmente per le belle trovate liberiste ( che vi stavano bene, dato che i capelli non ve li siete strappati troppo e quindi deve aver convenuto far finta di contrastare, specie se al governo ci stavano avversari).
    Non poteva essere certamente un post ideologico, quello che la caldeggiò quella prima spianatura abominevole del diritto costituzionale, che doveva ancora e ancora riformarsi. E oggi i nipotini imperterriti, invece di difenderla la rettificano, perchè è nel loro DNA adattare tutto al loro credo politico.
    Una truffa cosmica, che grida indignazione nei confronti dei ‘bruciati civili’, che oggi tocca quasi la quota dei 17 milioni di cittadini solo in Italia e a questo ci avete portato voi, con un’azione che perdura da 50 anni, demonizzando chiunque vi abbia contrastato o con le buone o con le cattive.

    RispondiElimina
  2. Dunque, la demarcazione nettissima è questa e non si può e non deve essere mischiata alle blande vedute ideologiche, per demonizzare chi ha un credo ben preciso magari diverso, dove il grande sistema ben fatto funzionare da efficienti burattini, tenta attraverso il pensiero unico dominante di scaricare le colpe, deviandole sulla ragione e plagiando chi vi segue.
    Per prima i cittadini e poi lo stato. Oggi però, viene prima lo stato e poi i cittadini che con la democrazia ci stanno scherzando da lontano, mentre da vicino è come una montagna bellissima dal binocolo, piena di paurosi crepacci e che di bello non ha più niente.
    Non sarà più la falce e il martello tanto meno il fascio, che potranno tentare di aggiustare qualcosa con il disastro in atto.
    Se veramente vogliamo aggiustare questo Paese, da ora in avanti, esisteranno esclusivamente i cittadini, tutti quanti insieme, per riportarla ad essere una Nazione civile.
    Oggi l’Italia non è né più stato di diritto e né una nazione civile, grazie a chi ci ha governato e chi soprattutto sta continuando a governare, che la sta portando alla devastazione alla velocità della luce e che bisogna fermarli e non assecondarli, frammentando il corpo elettorale i mille rivoli inconsistenti e senza alcun futuro.
    Un vero cittadino sovranista, non aprirebbe mai una manifestazione, dei cittadini per definirla di sinistra, non nel 2017, visti i chiari di luna in giro e la forte volontà di unitarietà che ancora una volta è venuta dopo la stupenda falce e martello che non esitate a sventolare.
    I soliti, quelli che rappresentano scarsi quel 3% degli elettori italiani inganneranno nuovamente i soliti ‘ignoranti intelligenti e radical chic ‘ e non arriverà mai a determinare nemmeno il fico secco.
    Questo dipende dal numero finito di elettori, che di più non diventeranno mai e poi mai e non certo scambiare i cittadini come celestiali praterie piene di belle margherite da raccogliere, che nutrono la vostra imbecillità.
    Proprio per questo motivo fondamentale, il vero sovranista è costretto a condannare senza appello quanto avete nuovamente ripresentato, poche ore fa, in quanto con l’ ipocrisia non si esalta il cittadino e non si tenta di convincerlo a seguirvi in questa ennesima pazzia.
    Al cittadino non interessa l’incarichino e la poltroncina che si disputano fra pochi capi, mai eletti come tali, se prima non arrivano nette difese e nette attuazioni della costituzione italiana e questo basta e avanza come programma.
    In nome del nulla, state portando questa nazione ad essere ancora più debole di prima e quindi, siete doppiamente colpevoli e da condannare esattamente per come si condannano i fascisti a cui siete i corrispondenti opposti e niente affatto meglio di loro.
    Pessimo lavoro contro la vera democrazia, complimenti vivissimi.
    Luigi Intorcia.

    RispondiElimina
  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  4. Condivido pienamente l'impostazione di questo progetto politico!

    Il divide et impera fa esattamente il gioco del potere che in teoria si vorrebbe combattere!

    Chi ancora parla di destra e sinistra si rende a tutti gli effetti complice di questo potere, per cui delle due l'una: o è ignorante in buona fede, o è in mala fede e lavora per dividere, in entrambi i casi non fa per me!

    Un saluto a tutti!
    Alessandro Trinca

    RispondiElimina

Posta un commento

Post più popolari