Fatevi il bad party. Noi vogliamo il good party.

Le sirene Pisapia e D'Alema continuano a cercare di attirare i vari gruppi di Sinistra, in nome dell'unitá. Continuano a dire che da soli non si va da nessuna parte. Dove si va invece seguendo i vecchi schemi? Diciamo noi.
Gli esempi abbondano ormai in Europa, da Podemos a Mélenchon, di forze che sono nate come radicale alternativa alla vecchia Sinistra e hanno ottenuto ottimi risultati, pur senza per ora andare al governo. A che servirebbe andare al governo per tradire le proprie idee e i propri programmi, ci chiediamo? Per fare la fine della Grecia di Tsipras?
L'assemblea del Brancaccio non ha avuto il coraggio di staccarsi nettamente da certi personaggi, non a voluto mettere dei paletti precisi, per inseguire l'unitá.
Noi diciamo invece nettamente NO a chi ha votato SÌ al Referendum Costituzionale e alle varie riforme di Renzi, al fiscal compact, al MES e che ora, pur uscendo dal PD, fa una timida opposizione a questo governo astenendosi sui voucher e balbettando su altre questioni.
Per ottenere i voti dei cittadini ormai delusi e recuperare gli astenuti occorre prima di tutto credibilitá. E la credibilitá la si é ormai persa se si é traditi in passato, per convenienza, i valori che ora si ripropongono per rifarsi una verginitá.

Noi diciamo ai vari impresentabili: fatevi la vostra lista, ma fatevela da soli. Vedremo quanti voti prenderete, pur con le vostre clientele e i vostri contatti.
Noi preferiamo lavorare seriamente a un nuovo soggetto, che metta insieme persone credibili e che proponga soluzioni efficaci ai problemi dei cittadini. E che creda in quello che propone e non lo faccia solo per convenienza elettorale.
Speriamo che il popolo del Brancaccio non segua le sirene dell'unitá e pensi invece piú in grande, a coinvolgere non i vari personaggi della Sinistra ma i cittadini, al di lá delle ideologie.
L'aspirazione all'apertura e alla partecipazione fanno ben sperare, ma occorrono scelte piú nette.

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